Strage di Erba: “Macchia di sangue fantasma”
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Strage di Erba: “Macchia di sangue fantasma”

Olindo Romano e Rosa Bazzi

I dettagli dell’inchiesta delle Iene sulla Strage di Erba: tra macchie di sangue fantasma e battaglie legali, una storia di giustizia.

Il programma televisivo Le Iene ha riportato alla luce una delle questioni più controverse e dibattute riguardanti la Strage di Erba: la presunta macchia di sangue di Valeria Cherubini trovata sul battitacco dell’auto di Olindo Romano. Questo elemento è stato uno dei punti chiave per la condanna all’ergastolo dei coniugi Romano e Bazzi. Ma le anomalie e le incongruenze sollevate potrebbero cambiare l’esito di una storia giudiziaria che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso.

Olindo Romano e Rosa Bazzi
Olindo Romano e Rosa Bazzi

Il dubbio sulla macchia di sangue: un elemento “fantasma”?

La “prova scientifica” che ha contribuito a incastrare Olindo Romano e Rosa Bazzi si basa su una macchia di sangue attribuita a Valeria Cherubini, uno dei tragici protagonisti della strage. La difesa ha evidenziato come questa prova sia, per loro, un dato “fantasma”, vista la peculiare maniera in cui è stata documentata – o meglio, non documentata. La foto, che avrebbe dovuto mostrare la macchia, è stata scattata in condizioni non adeguate. Senza rilevarne la presenza attraverso l’uso del luminol, come da protocollo. Come riferito da ilsussidiario.net

Inadeguatezze investigative e battaglie legali

Il sostituto procuratore generale di Milano, Cuno Tarfusser, ha messo in dubbio l’attendibilità di tale prova, sottolineando le lacune nella catena di custodia del reperto. Le parole di Tarfusser si aggiungono alle critiche sulla modalità di raccolta delle prove e sulla gestione della scena del crimine. Aprendo nuove questioni sulla solidità dell’impianto accusatorio nei confronti dei coniugi Romano-Bazzi. Come ripreso da ilsussidiario.net

Il ruolo delle Iene e le dichiarazioni di Carlo Fadda: Il programma Le Iene ha giocato un ruolo cruciale nel riaccendere i riflettori su questa intricata vicenda, portando nuovi elementi e testimonianze, come quella dell’ex brigadiere Carlo Fadda. Fadda, interrogato sulle modalità di repertazione della macchia di sangue, ha evidenziato limitazioni tecniche e possibili errori che potrebbero aver compromesso la validità della prova. Come riportato da ilsussidiario.net

La storia della Strage di Erba e della cosiddetta “macchia di sangue fantasma” rimane un capitolo oscuro e controverso della cronaca italiana. Le indagini delle Iene e le dichiarazioni di figure chiave come Cuno Tarfusser sollevano dubbi significativi sull’equità del processo che ha visto condannati Olindo Romano e Rosa Bazzi. Questa vicenda sottolinea l’importanza di una giustizia scrupolosa e attenta, in cui ogni prova deve essere valutata con il massimo rigore scientifico e procedurale.

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ultimo aggiornamento: 23 Marzo 2024 11:46

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